OGGETTO: Pittura murale
SOGGETTO: Madonna in trono con Bambino e S. Rocco
SECOLO:
Prima metà sec. XVI
AUTORE: Ignoto
INDAGINE A LUCE RADENTE: Si notano le incisioni delle linee di costruzione del disegno dell’architettura e delle aureole.
RESTAURATORE: Paola Bartoletti
ANALISI DELLA TECNICA DI COSTRUZIONE
Il trasporto del disegno preparatorio sull’intonaco fresco è avvenuto con il cartone: la pressione su di esso, con delle punte, ha lasciato i segni del disegno sull’intonaco.
L’artista che ha realizzato l’opera doveva essere più pratico di pittura su tavola e tela poiché il colore è steso con numerosi strati: ad esempio la conchiglia sopra la Vergine ha 4-5 strati di colore, nelle parti di massimo chiaro.
I colori usati sono piuttosto terrosi e le aureole, realizzate in origine con foglia d’oro, ora presentano solo piccole tracce di oro.
La veste della Vergine è piuttosto compromessa: il bordo del manto di colore verde probabilmente in origine era azzurro poiché l’azzurrite ha virato in malachite (verde). Il manto della Vergine era blu, ma a causa del degrado, è andato quasi tutto perso, lasciando a vista il fondo cromatico rosso.
Lo stesso tipo di blu era stato usato anche per il cielo, dietro la testa di S. Rocco; questa volta aveva un fondo cromatico diverso, cioè il bianco, che dava al blu una tonalità più delicata e trasparente.
STATO DI CONSERVAZIONE DELL’OPERA: Mediocre
• L’affresco non è integro perché manca tutta la parte sinistra della raffigurazione.
• Una vasta stuccatura di varia cromia circonda interamente i lacerti dell’opera.
• Numerose piccole cadute di colore: alcune riprese direttamente a colore, altre stuccate e poi ritoccate (
FOTO 1).
• Superficie pittorica ricoperta da un uniforme strato di polvere.
• Sollevamento dell’intonaco nella parte bassa della pittura (gambe-piede sinistro di S. Rocco).
PROCEDIMENTI TECNICI E FASI DI RESTAURO
• Consolidamento dell’intonaco con iniezioni di malta premiscelata, sia nella zona delle gambe di S. Rocco che lungo il perimetro della pittura.
• Pulitura della pellicola pittorica con impacchi di acqua demineralizzata e polpa di legno (
FOTO 2).
• Rimozione meccanica delle stuccature.
• Stuccatura delle lacune della pellicola pittorica e del perimetro con malta composta da grassello di calce e sabbia.
• Reintegrazione cromatica sottotono delle lacune con acquerelli (
FOTO 3).
NOTE
Una volta asportata tutta la stuccatura perimetrale si sono fatte delle considerazioni: le fughe dei mattoni della chiesa sono stuccate a cemento mentre quelle riportate alla luce sono stuccate con semplice malta (
FOTO 4). Si è optato, quindi, per rifare la stuccatura perimetrale delle stesse dimensioni della precedente, ma ad un livello più basso, in modo da dare uniformità all’opera.
Grazie alla pulitura sono emerse alcune lettere del cartiglio del trono della Madonna: la data comparsa potrebbe essere 1525 o 1535, il testo è poco leggibile.